Sono due giorni che sono in di un fantastico umore triste-malinconico-incazzato.
Ed e' qualcosa che ha a che fare con l'inquilino/a.
Saranno gli ormoni.
O forse mi fa arrabbiare che da luglio l'argomento quasi unico delle conversazioni sia con mio marito che con amici e conoscenti sia monopolizzato in "baby & co."
O forse mi fa paura la limitazione dei nostri spazi..
(Proprio questi giorni stiamo vedendo come cambiare la "cameretta", che fino ad ora era stata la "camera degli ospiti" e il mio incasinatissimo "studio".
E ci siamo accorti che anche nel resto della casa staremo strettini...)
Forse mi indispone moltissimo non star bene ormai da mesi.
Forse mi fa incazzare che dopo tutto questo tempo di convalescenza forzata post-incidente del 2010 avevo finalmente la possibilita' di cercare un lavoro (almeno part-time) e ora sono di nuovo in una sorta di limbo immobile.
Mi intristisce non poter viaggiare e vedere le persone e i luoghi che mi mancano da morire in queste settimane.
Forse e' solo che non avendo molto da fare penso troppo, troppe pippe mentali non aiutano l'umore - e' risaputo, no?
E comunque il cambiamento e' una forza irresistibile, e piu' ci si oppone e piu' ci si riempie di lividi.
Devo solo respirare e "ricominciare a fluire".
Update: dopo aver scritto il post e averlo riletto piu' volte ci ho pensato e ripensato (edddàlle..): cosi' ho identificato cosa mi fa stare male.
L' I M M O B I L I T A' !
(degna di un'arma congelante del miglior film di fantascienza spaziale).
L'inquilino/a non e' la causa: e' la situazione a contorno che mi disturba.
Devo trovare qualcosa che ridia senso alle mie giornate.
A casa tutto il giorno, magari da sola, ti porta una noia allucinante. E partono i voli pindarici.
RispondiEliminaTrova qualcosa, qualche corso di ginnastica per panzute.. Io quando ho iniziato a fare acquagym da gravidanza sono letteralmente rinata.
Eh si, al corso per panzute avevo pensato anche io ma il problema secondo me non si risolve. Ho finito il master che mi teneva occupata la mente, ho finito di tradurre il libro nepalese in italiano e ora mi sento di nuovo un'ameba e penso troppo.
EliminaDevo trovare qualcosa da fare che mi impegni piu' di qualche ora alla settimana, che metta una pezza alla mia poca mobilita' mettendo in moto il cervello. E le mie endorfine...
E' la noia...Io ho appena comunicato al mio capo che sono al primo mese di gravidanza e,a parte le feste (il mio capo poi è donna e mamma),il pensiero è andato subito lì...sullo stare a casa quanto prima.Dove lavoro ci sono rischi,non è esattamente un lavoro d'ufficio,quindi non appena sei incinta la priorità è lasciarti a casa in ferie o maternità anticipata.Ti dirò...Abituata a lavorare almeno 10 ore al giorno,il cambiamento lo sentirò e tanto.La prima cosa che ho pensato è stata che se starò bene,non me ne starò a casa tutto il tempo,in quell'immobilità di cui parli tu! Un abbraccio!
RispondiEliminaInnanzitutto congratulazionissime!!!!!!!! :-D
EliminaTi capisco. Proprio quest'anno ho dovuto rinunciare al sospirato posto all'Università' di München (veterinaria), appunto perche' avrei dovuto maneggiare sostanze pericolose e la legge, giustamente, non lo consente.
Poi il trimestre difficile ha fatto il resto.
La frustrazione di "non poter fare" e' davvero una brutta bestiaccia.
Fino al ragionamento di ieri non ne ero consapevole: avevo deciso di dare una svolta alla mia vita (post-incidente e post virus che mi ha colpito al sistema nervoso alla fine dell'anno scorso) avviando progetti di cambiamento in parallelo ma non avevo considerato di non star bene per cosi' lungo tempo. Cosi' ho vissuto con frustrazione il fatto di non potermi nuovamente "muovere" e ho cominciato con le pippe mentali.
Ora capisco dove sta il problema e posso provare trovare una soluzione che mi faccia stare mentalmente meglio ed accettare con un po' di serenita' il momento, e concentrarmi su tutte le cose positive che portera' nella mia vita questo bebe'.