sabato 30 marzo 2013

Ho sperato che il mio cuore smettesse di battere

Settimana da incubo.

Giorni di dolore insostenibile, nonostante gli anti-dolorifici, presi in dosi oltre il consentito per cercare un po' di sollievo.

50 ore di male e lacrime e disperazione.
In cui ho sperato che il mio cuore smettesse di battere per mettere fine alla tortura, fisica e psicologica.

Ho toccato un limite che non avrei mai pensato di riuscire a tollerare.
La mia mente annebbiata, non ho mangiato ne' dormito.
Ho contato ogni minuto, ma senza guardare l'orologio.
Il giorno si e' mischiato alla notte e la notte al giorno.
Non c'era piu' niente e nessuno intorno a me se non il dolore opprimente e senza tregua.

Tutto causato da un grosso ematoma, conseguenza delle complicazioni dell'intervento.

Tre i controlli in ospedale e ancora una volta complimenti a Großhadern: l'Oberärztin che mi ha operato mi ha seguito personalmente e ha richiesto l'intervento anche del Chefarzt, come fossi una paziente privata. 
Ecografia in HD e analisi del sangue accurate.

Ora va un pochino meglio: l'ematoma non c'e' piu', l'infezione va meglio e anche il dolore si e' ridimensionato al "normale" dolore post-operatorio, controllabile con gli anti-dolorifici, anche se ancora molto presente nella mia quotidianita'.

Dovrebbe andare meglio in 6 settimane. 
Speriamo.

1 commento:

  1. Dai, forza, il peggio e´passato, vedrai che ce la fai! stringi i denti! isabella

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