sabato 23 marzo 2013

"Ognuno e' solo con il suo dolore"


Non mi ricordo chi usava spesso questa frase, come un ritornello. 
Forse era mia mamma nei suoi momenti di disperazione, forse l'ho letto in un'aforisma dei baci perugina.

Fatto sta che questa frase ben si addice al momento che sto vivendo.

Siamo rientrati a casa da 10 giorni e sono 10 giorni che rincorriamo il bianconiglio senza mai riuscire a prenderlo..

Mio marito si occupa di tutto, dal fare la spesa, al portare fuori il cane, cucinare, accudire la bimba di notte e spesso anche di giorno, parlare con i vicini e con i famigliari che chiedono di noi, fare le lavatrici, accudire me quando sto male. 

Senza riposo, c'e' sempre qualcosa da fare che aspetta dietro l'angolo. Maledetto bianconiglio!

E io cosa faccio?
Poco e nulla. Perche' ancora l'anemia mi toglie il fiato e la forza e il male alla pancia mi limita nei movimenti, mi toglie il sonno tra un risveglio della bimba e l'altro. 
L'ostetrica mi incoraggia ricordandomi sempre di darmi tempo, che quello che e' mi successo durante il parto non e' uno scherzo e che devo dare la possibilita' al mio corpo di riprendersi dallo shock.

Ma lo stesso non sono proprio al massimo della gioia, un po' per il calo ormonale che mi fa piangere per qualsiasi cosa e mi fa sentire inadeguata nel mio nuovo ruolo di mamma e un po' perche' obiettivamente sto ancora fisicamente male.

Proprio questo ultimo punto ha ispirato questo post.

Il dolore, il male. 
Ognuno di fatto e' solo con se stesso a gestirlo.

Perche' la maggioranza delle persone non vogliono proprio sentire che "fa male". 
Come se la sofferenza fosse un tabu'.

Sminuiscono la tua percezione con frasi fatte tipo "ci sono passate tutte", "almeno non hai fatto il travaglio", "tanto poi si dimentica", "dopo una settimana devi stare decisamente meglio", "fai pazienza e pensa alla tua piccola", "io dopo tre giorni ero gia' in piedi che tiravo su le fondamenta dell'Empire State Building"...

Insomma l'atteggiamento "sta sü da doss".

Lo stereotipo della super-mamma che fa capolino da ogni commento: felice, contenta, appagata e innamorata del proprio figlio. 
Nessun dolore, nessuna sofferenza, nessun grosso problema. 
Solo, magari, qualche fastidio, ma di poco conto. 
"Ci siamo passate tutte". "Non e' poi cosi' male".

Ma perche'?!
Diciamolo ad alta voce, facciamo outing: durante e dopo il parto, che sia naturale o cesareo, si sta male. 
Fa male. 
E' un dolore fisico tremendo. 
E' una prova di resistenza psicologica al limite estremo della sopportazione. 
E ci sono complicazioni che rendono tutto questo se possibile ancora piu' provante. 

E' possibile, e' reale. Non e' un tabu'. Non e' straordinario. Succede.

Il dolore, come anche il parto, e' un'esperienza individuale.
Non esistono "standard" che sono cosi' per tutti.
Non e' giusto paragonare la propria sofferenza o quello che si e' solo sentito dire e giudicare, come un rullo compressore appianare tutte le emozioni e la sofferenza che in un grafico sono oltre la soglia dell'idea che abbiamo di post-partum o post-cesareo.
Walk in my shoes first, solo cosi' puoi sapere cosa sento io.

Ci vorrebbero solo un po' di compassione ed empatia.

Merce rara, purtroppo.
Solo qualche amica, che ringrazio di cuore, mi ha dato una bella pacca sulla spalla dicendomi "ti capisco, e' davvero dura". Semplice ed efficace.

E anche mio marito, che insegue il bianconiglio insieme a me in questi giorni, anzi, in questi mesi, da luglio 2012.

Non sono sola, lo so.
Ma il dolore, fisico, e' solo e soltanto mio.

"Hard times flowing and my eyes couldn't see stars shining
My heart couldn't feel the beauty of the rising sun
And I'm lost like a bottle that floats in the sea for ever
Will somebody pick up my hope?
Will somebody try?
Will I realize?

'cause it's broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting, hurting
I have been hurting and now
Only time will tell
Time will heal

Just pieces of truth that I chose to keep and
No matter if now they are gone
No matter if I am alone
Still I can get back on my feet and walk on
As I know there was something to learn
I know there will always be more worth moving on for

Though, it's broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell

'cause it's broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell

I'd love to be one of those colorful early summer days
When everybody is happy that you came
Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes
But something has to happen first
I know winter has to come before it blossoms

So it's broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell

'cause it's broken broken
Something got broken like stolen
Stolen, like if it was stolen
And hurting hurting
I have been hurting and now
Only time will tell
Time will heal"



2 commenti:

  1. Io posso solo assicurarti che passerà.
    E non credere mai a chi fa "madre coraggio". Il più delle volte queste madri coraggio mentono spudoratamente.
    Poi è vero, ci siamo passate tutte... ma nessuno dice mai quanto cavolo sia difficile.

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  2. Grazie dell'incoraggiamento Ele.

    E' vero, nessuno dice veramente quanto cavolo sia difficile.
    E' ancora tutto tabu', come tante altre cose poco piacevoli che succedono in gravidanza di cui nessuno parla.

    RispondiElimina

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