venerdì 30 novembre 2012

"chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza"

In effetti Lorenzo il Magnifico aveva ragione.
Ma quanto é inutile pianificare il futuro? Se penso a quello che é successo negli ultimi giorni questa domanda acquista sempre più senso.

Il corso pre-parto prenotato, la scelta dell'ospedale partecipando a tutte le serate informative disponibili, preparare la cameretta e i vestitini, i piani per passare l'ultimo Natale da soli in un modo speciale, goderci il tempo rimasto solo per noi prima di dedicarci alla piccola, il concerto di Abbado tanto desiderato... E quante altre cose... Tutto pianificato, organizzato, fissato in agenda.

E poi cambia tutto, dopo una domenica pomeriggio qualunque, io sono in ospedale e non si sa quando e come ne uscirò con la bambina nel mio grembo che ogni giorno rischia di nascere anche se non è il momento.

Sono bloccata a letto, come un'incubatrice degna delle fantasie di Matrix, invecchiata di non so quanti anni insieme a mio marito nel giro di solo pochi giorni.

Non che quest'esperienza non ci unisca, certo.
Ieri è stato così carino da cucinare il risotto alla mantovana e mangiarlo insieme in ospedale.
Per poi non parlare delle ore interminabili che si passa appollaiato su una sedia scomodissima pur di farmi compagnia e distrarre la mia mente da pensieri lugubri.
Quanto sono fortunata ad averlo come compagno della mia vita.

Tuttavia, per ritornare al titolo, non bisogna mai dare per scontato nulla in questa vita. 

Balliamo incoscienti su una piattaforma sempre in bilico sul ciglio di un burrone profondo, sempre illusi di avere il controllo. 

Finché non si cade.

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